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Il Portogallo era uno dei paesi economicamente meno progrediti del nostro continente, ma ha rapidamente recuperato il terreno perduto. Il reddito medio annuo per abitante è inferiore a quello della vicina Spagna.

L’agricoltura costituisce ancora la fonte di sostentamento della metà circa della popolazione, ma viene praticata ancora con sistemi piuttosto antiquati. La coltura dei cereali (grano, granoturco, riso) effettuata su grandi estensioni di terreno, dà una produzione per ettaro piuttosto scarsa. Più redditizia è la coltivazione degli ortaggi, dei legumi e degli alberi da frutto. I prodotti più importanti dell’agricoltura portoghese sono però l’olio d’oliva e il vino. Gli oliveti sono diffusi in tutto il paese, specie sulla fascia costiera occidentale e meridionale. La vite è coltivata soprattutto nella valle del Duoro, dove si producono i famosi vini liquorosi di Porto, e nell’isola di Madeira, che produce vino e uva passa.

Le risorse forestali hanno un’importanza non trascurabile, sia per quanto riguarda il legname comune, sia per quanto riguarda il sughero, di cui il Portogallo è il primo produttore su scala mondiale.

Gli allevamenti hanno invece proporzioni modeste, salvo nel settore degli ovini. Maggiore è il contributo che dà all’economia nazionale la pesca; i pescherecci portoghesi operano in tutto l’Atlantico, fino alle coste della Groenlandia. Tonno, sardine, merluzzi e spugne sono i principali prodotti.

L’industria, nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni, è ancora in una fase di sviluppo. Il sottosuolo è ricco di minerali, ma essi vengono esportati allo stato grezzo perché non vi sono industrie di trasformazione forti (metallurgiche e chimiche). Le principali attività industriali sono quelle tessili e quelle alimentari.

L’artigianato portoghese ha origini antiche: la ceramica è prodotta in tutto il paese ed è caratterizzata dal gusto per il disegno minuto che risente dell’influsso moresco a cui si sovrappone l’imitazione della porcellana cinese. Molto pregiati sono i cucchiai artistici, intagliati dai pastori e le trine lavorate dalle donne di Viana do Castelo e di Vila do Conde.

La bilancia commerciale del Portogallo è fortemente passiva: oltre ai prodotti industriali, il Portogallo deve acquistare all’estero anche cereali e altri generi alimentari. Le esportazioni più rilevanti sono quelle di vino, sughero, prodotti della pesca, minerali. Un discreto contributo all’economia del paese è dato dal turismo: il fascino storico di un vecchio paese europeo il cui destino fu brillante all’epoca delle grandi scoperte geografiche attira un considerevole flusso di visitatori.