Portogallo

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Abbiamo lasciato la cronologia storica e dunque ripartiamo dalla Repubblica (dopo la rivoluzione del 1910) per parlare di storia moderna  del Portogallo. Dopo la Repubblica, purtroppo, il regime parlamentare risultò però incapace di pacificare il caos politico-sociale e ridurre il deficit del paese. Questa instabilità portò a vari tentativi di colpi di stato, e nel 1926 alla rivolta militare, che portò al potere il generale Oscar Carmona, e alla salita al Governo di  António de Oliveira Salazar, che come capo del governo a partire dal '32, instaurò il cosiddetto Estado Novo, una dittatura portata avanti poi dal suo successore M. Caetano (1968-74). A far cadere la dittatura fu l'esercito nel 1974, durante la rivoluzione dei garofani, un colpo di stato non cruento, che portò alla costituzione di un governo militare capeggiato da de Spinola e appoggiato dai partiti antifascisti. Nazionalizzate banche e industrie, si varò un progetto di Costituzione, approvato nel 1976 (nel frattempo alla presidenza era giunto il generale Francisco Costa Gomes).

 

Il Partito socialista, partito di maggioranza relativa prima e guida di una coalizione con il Centro democratico sociale, non riuscì a risollevare il paese dal punto di vista economico e così si andò ad elezioni anticipate nel 1979 e i socialisti uscirono sonoramente sconfitti dall'Alleanza democratica, coalizione di centro-destra guidata dal socialdemocratico Francisco Sá Carneiro che divenne presidente del Consiglio, ma rimase in carica solo un anno poiché morì nel 1980 e fu sostituito da Francisco Pinto Balsemão. Quest'ultimo si dimise due anni più tardi, anche a seguito dell'esito sfavorevole delle elezioni municipali. Nuove elezioni anticipate portarono nel 1983 al governo una formazione composta dal Partito socialista e dal Partito socialdemocratico (guidata da Soares). Fu proprio Soares a firmare nel 1985 l'ingresso del Portogallo nella CEE (la Comunità Economica Europea) e un anno dopo fu eletto presidente. Seguì un periodo di stabilità politica in ambito estero, con la presenza attiva del Portogallo nella CEE, la pacificazione dei rapporti un po' tesi con la vicina Spagna e l'accordo con la Cina sul trasferimento di Macao (previsto allora per il 1999)In politica interna, dopo l'abolizione delle norme di tipo marxista avvenuta nelll'89 e la modifica della normativa sul lavoro, ci fu un'apertura al liberismo con la revisione della riforma agraria e le privatizzazioni.

 

Alle elezioni europee del 1994 i socialisti vinsero, con pochissimo  margine, sui socialdemocratici di Cavaco Silva,  il quale, deluso dal risultato elettorale, si dimise nel '95. Lo stesso anno, in ottobre, si tennero le elezioni politiche che videro il tracollo dei socialdemocratici e la vittoria di misura dei socialisti di António Guterres. I socialisti furono confermati alle presidenziali del '96, in cui venne eletto capo di Stato Jorge Sampajo e alle elezioni locali nell'anno successivo. Con l'ingresso del Portogallo nell'Unione Economica e Monetaria nel '99, il Partito socialista consolidò la propria affermazione e Guterres fu scelto come premier un'altra volta.  premier Guterres. Seguirono anni di supremazia socialista, fino a quando, nel dicembre del 2001, alle amministrative, si assistette alla non prevista disfatta socialista  e al grande successo del PSD, che portò alle dimissioni di Guterres e alle elezioni anticipate, dalle quali il PSD uscì vittorioso, formando grazie all'allora premier José Manuel Durão Barroso, un governo di centro-destra, apoggiato dal Partito popolare.

 

Nel 2002 il Portogallo fu tra le prime nazioni ufficialmente richiamate dall'Unione Europea per l'entità del deficit statale: per riportare quest'ultimo entro i limiti del Patto di stabilità, il Paese ha varato una politica di tagli drastici alla spesa sociale e un ampio piano di privatizzazioni relativamente ai settori energetico, dell'industria aeronautica e agro-alimentare.

 

Alle elezioni politiche del luglio 2004 si è affermato P. Santana Lopes (leader dei socialdemocratici), mentre l'ex premier Barroso ha ottenuto il prestigioso incarico di presidente della Commissione europea. Nelle elezioni legislative del febbraio 2005 si affermavano i socialisti di José Socrates, conquistando la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento. Nel 2005 le elezioni sono vinte dal socialista Jose Socrates. La sua politica si basa su riforme significative (liberalizzazioni, tagli alla gestione pubblica, riforma della scuola primaria, legalizzazione dell'aborto, incremento dell'Iva dal 19% al 21%, riduzione del deficit) ed è risultata ovviamente impopolare ma necessaria per il risanamento.

 

Nelle elezioni presidenziali del gennaio 2006 il risultato si ribaltava: vinceva infatti al primo turno il moderato Anibal Cavaco Silva, in passato primo ministro, il quale veniva riconfermato alle elezioni del 2011. Nel marzo dello stesso anno il premier Socrates rassegnava le dimissioni, dopo la bocciatura in parlamento del suo piano economico per ridurre il deficit dello stato; nelle successive elezioni di giugno vinceva il PSD (38,7 %), guidato da Pedro Passos Coelho, mentre il PS si fermava al 28%.